Sono tornato a casa da tre giorni, e lunedi uscendo dalla stazione sono incappato nell’inevitabile aria natalizia che ha invaso il paese. Vivo in un piccolo paese della Baviera, l’ultimo paese della Baviera, Baviera per culo praticamente, a 30 km da Francoforte, dove il Natale è una ricorrenza che festeggerebbero anche se la Germania fosse invasa dalla peggior catastrofe del mondo, e io, cresciuto in una famiglia che sente parecchio il natale, ci sto dentro, ma non tanto quanto loro, che con tutta quest’aura di festa, renne, e babbi natali mi fanno sentire un pò il Grinch rispetto a loro. Che poi paradossalmente quando ero in Italia sognavo di vivere in un posto del genere in un periodo nel genere, ma poi si sà, quando alle cose ci arrivi non ti sembrano piu come le sognavi, raggiungere spesso è rovinare l’idea. In più questo è il mio primo natale fuori casa, il primo davvero. Il primo natale in cui apperecchierò solo per due, e non per 30 e in cui forse non userò la tovaglia rossa (o forse si, sono un nostalgico), ma sopratutto il primo natale in cui mi sveglierò e non troverò venti persone già in casa colpevoli del tuo risveglio, o il cugino/nipote a cui tua madre dice puntualmente “è in camera, vallo a svegliare, che è contento”(Anzi, colgo l’occasione per dire a mia madre: Mamma, tu saresti contenta magari, io no, io la mattina di natale ho sempre voluto dormire finchè potevo, e se i cugini/nipoti sono ancora vivi è perchè trovo scomodo dormire con la pistola sotto al cuscino). In ogni caso, che io lo voglia o no, questo sarà il primo natale da solo, il primo natale in cui userò il telefono per fare gli auguri ai parenti senza dover subire le fiatelle mattutine che ti colpiscono durante il bacetto degli auguri, e questo un pò mi fa stare cosi e cosi, non nel senso che sarei stato felice di subire alitate fragorose in faccia di prima mattina, ma cosi e cosi nel senso che forse un pò le avrei sopportate pur di passare il natale a casa, tanto dopo sarei andato come sempre in bagno a spruzzare e a pipparmi l’odore odoroso del deodorante. Per quanto riguarda gli addobbi invece, è sempre un cosi e cosi, nel senso che mi sono adoperato per godere di tutti e due i risvolti della situazione, per gli addobbi sto cosi e cosi perchè da una parte ho fatto l’albero in anticipo per non arrivare a l’8 dicembre e accorgermi che lo sto facendo da solo, e dall’altra perchè non vedevo l’ora di farlo in quanto è la prima volta che posso farlo come dico io, in casa mia, con quante luci voglio io. Mi è venuto anche bene a guardarlo, un pò storto, ma è il mio primo albero, quindi me lo concedo. Una volta finito, mentre le luci andavano per conto loro l’ho guardato, e appena le luci si sono spente ho sistemato e ho preparato la cena. Ora sta lì, da solo, pure lui, l’ho fatto anche un pò per invidia, gliel’ho fatto apposta, almeno siamo soli in due, perchè solo io?! non gli ho messo nessun’altro addobbo in giro per casa, basta lui. Adesso se ne sta li, nell’angolo vicino alla tv, e la sera quando sono sul divano, ogni tanto mi guarda male, mi imbruttisce, e io per dispetto gli spengo le luci.
Stamattina, mentre andavo in bagno, mi sono fermato e l’ho guardato di sguincio, e lui lì sempre con quelle luci adesso accese e adesso spente, ho girato la testa, e di scatto l’ho riguardato per prenderlo di sorpresa e con la bocca impastata di sonno: “che fai, me guardi?” gli ho detto, e le luci si sono spente piu del dovuto, come se volesse dirmi tipo “scusa, c’hai ragione (sei mejo te)”, a quel punto sono andato in bagno, porta aperta, sul muro di fronte alla tazza vedevo il riflesso intermittente delle luci, e mentre pisciavo pensavo, penso sempre mentre piscio, mi ispira, pensavo che alla fine era da stupidi dargli contro così, fargli subire i miei stessi dispiaceri, ho pensato che alla fine dei conti io sono solo, lui pure, già che ce stamo, famose compagnia, e allora dopo quella perla di riflessione, che solo dio sà come m’è uscita appena sveglio, sono tornato in salone, e con l’aria di chi vuole riappacificarsi ma non vuole dartela vinta del tutto, ho preso il cappello di babbo natale che stava sulla sedia, l’ho allargato e gliel’ho messo in testa, le luci sono rimaste fisse, e io mentre andavo verso il divano, con l’aria caruccia, gli ho fatto l’occhiolino complice, poi sono tornato un pò in me, mi sono ricomposto, e gli ho detto ” Si, ma niente regali bello eh, troppi soldi, forse l’anno prossimo!”. Adesso siamo amici, e il natale lo passeremo insieme, senza imbruttirci. E mi sento un pò piu a casa.